In illo tempore
Tra ‘stile antico’ e nuove identità
musiche di Claudio Monteverdi e Arvo Pärt
L’HOMME ARME’
direttore
Fabio Lombardo
Il rapporto con il passato è da sempre un passaggio centrale nel corso della nostra cultura, sia in forme larvate e inconsapevoli, che in forme pronunciate e manifestamente dichiarate. Questo rapporto ha interessato vari campi, anche quelli artistici, forse da sempre rivolti più di altri alla creazione del nuovo. Nella musica degli ultimi cento anni il fenomeno ha preso forme molto differenti tra loro e, talvolta, difficili da decifrare.
Il programma di questa sera, alternando la Missa “in illo tempore” del ‘divino Claudio’ con brani del musicista estone (ormai una star nel panorama musicale contemporaneo), vuole stimolare l’ascoltatore, oltre che alla conoscenza di musiche ancora poco note, ad una riflessione su alcuni aspetti della musica; aspetti che, apparentemente risolti quando parliamo (o qualcuno ne parla per noi) di musica moderna e musica antica, richiedono, invece, un costante e vitale ripensamento alla luce di quella misteriosa operazione che è l’ascolto.
In quel tempo, mentre Gesù parlava alla folla, si levò da quella una voce di donna che gli disse:
“Beato il ventre che ti ha portato e le mammelle che hai succchiato”. E a quella disse:
“Beati piuttosto coloro che ascoltano il verbo divino e lo mettono in pratica.”
(dal mottetto “In illo tempore” di Nicolaus Gombert)