A – RONNE
(… Amfi-Parnaso)
Orazio Vecchi Amfiparnaso (1597) (selezione)
(1550-1605)
Luciano Berio A-Ronne (1975)
(1925-2003) (documentario per otto cantanti su una poesia di Edoardo Sanguineti)
“l’Homme Armé”
Fabio Lombardo, direzione
Tempo Reale
Francesco Canavese e Francesco Giomi, regia del suono
Il soggetto dell’Amfiparnaso è un miscuglio di caratteri della Commedia dell’Arte, assemblati in forma di scene appena delineate, in modo da rappresentare momenti della vita quotidiana. Il luogo rappresentato è “il gran Theatro del mondo” che “si mira con la mente, dov’entra per l’orecchie, e non per gl’occhi”. Viene qui presentata una selezione che, smembrando il tenue impianto scenico originario, attraversa le principali vicende della commedia fino al lieto fine della storia d’amore tra Lucio e Isabella.
“Il soggetto di A-Ronne è la vocalizzazione elementare di un testo e la sua trasformazione in qualcosa di altrettanto elementare, forse, ma di difficile descrizione. Non si tratta infatti di una composizione musicale nel senso che di solito viene dato a tale termine – anche se “musicali” sono i procedimenti che spesso ne organizzano il percorso (uso delle inflessioni e delle intonazioni, sviluppo delle allitterazioni e delle transizioni fra suono e rumore, uso saltuario di melodie, di polifonie e di eterofonie elementari). Il senso musicale di A-RONNE è primordiale: è cioè comune ad ogni esperienza, dal parlato di tutti i giorni al teatro, dove cambiamenti di espressione implicano e documentano cambiamenti di significato. E’ per questo che preferisco definire questo lavoro un documentario su una poesia di Edoardo Sanguineti, così come si dice documentario su un quadro o su un paese esotico. La poesia di Sanguineti, sottoposta a diverse letture non è trattata come un testo da mettere in musica ma, piuttosto, come un testo da analizzare e come un generatore di situazioni locali e di espressioni diverse. Infine A-RONNE è anche un po’ un madrigale rappresentativo, cioè il “Teatro per gli orecchi” del tardo Cinquecento italiano e una pittura (vocale) naive perché il ventaglio delle situazioni preposte per quanto ampio esso sia, è sempre riconducibile a situazioni elementari, a sentimenti e stati d’animo riconoscibili, e spesso ovvi: incontro fra amici, discorso in piazza, clinica foniatrica, confessionale, caserma, camera da letto, ecc. La poesia di Sanguineti – che in A-RONNE viene ripetuta circa venti volte e ripercorsa quasi sempre in maniera circolare – espone tre temi: nella prima parte il tema del Principio, nella seconda parte il tema del Mezzo, nella terza quello della fine. E’ rigorosamente costruita si citazioni in diverse lingue che vanno dall’inizio del vangelo di Giovanni (in latino, in greco, e in tedesco: traduzione di Lutero e Modificazioni apportate da Goethe nel Faust) a un verso di Eliot, da un verso di Dante alle prime parole del manifesto comunista; da alcune parole di un saggio di Barthes su Bataille alle tre ultime parole, i tre segni (ette, conne, ronne) con cui in antico si chiudeva l’alfabeto dopo la zeta: onde il detto, non più in uso, “dall’A al Ronne” in luogo di “dall’A alla Zeta” (L.Berio)
A partire dalla dichiarazione esplicita di Berio sul “tenue legame” con il madrigale rappresentativo, nell’accostamento di Amfiparnaso e A-Ronne, siamo stati guidati da altre ipotesi di possibili relazioni: l’interazione tra i diversi linguaggi, poetici e musicali; i possibili legami tra le “attioni dell’uomo privato” e la “grande varietà dei comportamenti vocali” (“amici che si ritrovano, contro tra la folla e un dittatore, clinica foniatrica, confessionale, intimità, caserma …”); la creazione di forme nuove per la loro epoca: l’invenzione della “commedia armonica” (“non più stata fatta … e forse non immaginata”) e quella del “documentario su una poesia” (“Di documentari se ne fanno tanti e sugli argomenti più diversi … perché non su una poesia?”); due opere teatrali non sceniche (è possibile accostare un “teatro della mente” e un’opera teatrale radiofonica?). In ogni caso, aspetti di una espressività polimorfica con forti ricadute sul piano esecutivo che risulta, in entrambi i casi, fortemente influenzato dalla concezione compositiva.
Organico: 8 cantanti, 1 cembalo, 2 musicisti elettronici, direttore