11Settembre2023
ore 18
Biblioteca delle Oblate, Via dell'Oriuolo 24, Firenze
FloReMus – CONVERSAZIONE: La musica perduta del teatro
Dall’antichità alle corti padane del Rinascimento
a cura di Gianni Guastella
Ingresso libero
Sin dall’antichità classica la musica e la danza sono stati elementi fondamentali nelle rappresentazioni teatrali. Ma l’impossibilità di registrarle, rendendole ripetibili, ha comportato la loro esclusione dal processo di tradizione. Questo meccanismo selettivo della tradizione ci ha consegnato solo testi verbali, sulla base dei quali si tenta, con grandi difficoltà, di immaginare quale dovesse essere l’atmosfera sonora in cui i grandi classici della tragedia e della commedia sono stati presentati al pubblico, in Grecia e a Roma. Ma la condanna all’oblio della componente musicale è continuata a lungo. Anche quando, fra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, a Ferrara e poi negli altri centri padani si riproposero i testi classici in traduzione a un pubblico cortigiano, la musica e la danza erano elementi cruciali della rappresentazione: sicuramente i più apprezzati dagli spettatori. Le prime forme di recitazione delle commedie di Plauto e Terenzio tradotte in volgare furono forse interamente cantate, come lasciano capire varie testimonianze dell’epoca.