I Concerti al Cenacolo – L’Homme Armé/Chi desia saper che cos’è amore

10Novembre2018

18:00

Cenacolo di Andrea del Sarto, Firenze

I Concerti al Cenacolo – L’Homme Armé/Chi desia saper che cos’è amore

Chi desia saper che cos’è amore

Francesca Caccini, cantante e compositrice

L’Homme Armé

Direttore Gian Luca Lastraioli

Elena Cecchi Fedi, soprano solista
Alfonso Fedi, clavicembalo
Francesco Tomei, viola da gamba
Luigi Cozzolino, violino
Gian Luca Lastraioli, liuto

Musiche di Francesca Caccini

Francesca Caccini fu la protagonista al femminile della vita musicale fiorentina dei primi decenni del ‘600. Cantante di straordinaria abilità (vera “diva” ante litteram, la sua voce veniva paragonata a quella di un usignolo) Francesca si distinse anche come raffinata, intelligente, appassionata e spiritosa compositrice.

Nata a Firenze nel 1587, figlia d’arte (il padre, Giulio Caccini, fu una figura chiave nella nascita del “nuovo” stile musicale secentesco), Francesca si trovò sin da bambina immersa nella cultura musicale del proprio tempo e divenne, grazie agli insegnamenti del padre, esperta nelle arti del canto e della composizione nonché provetta suonatrice di liuto, chitarra, arpa e clavicembalo. Il gran debutto di Francesca avvenne nell’anno 1600 quando, appena tredicenne, cantò (in trio, insieme alla sorella Settimia e alla matrigna Margherita) in alcune scene della storica rappresentazione dell’Euridice di Jacopo Peri che ebbe luogo a Palazzo Pitti. Risale al tempo del suo debutto l’affettuoso soprannome, “la Cecchina”, con la quale Francesca sarebbe stata identificata per tutto il resto della sua vita.

Bambina prodigio, nata col cognome – Caccini – della predestinata e forte di un talento musicale straordinario, Francesca sarebbe rimasta, salvo qualche breve interruzione, dal 1607 al 1641 al servizio della famiglia Medici in qualità di cantante, insegnante e compositrice: tali erano la stima e la reputazione delle quali godeva, che nel 1620 “la Cecchina” risultava essere il musicista con il salario più alto tra tutti quelli in sevizio presso la corte fiorentina.

I compiti di musicista di corte prevedevano che Francesca cantasse in occasione degli Uffici della Settimana Santa e in occasione dei ricevimenti dati dal Granduca e dalla Granduchessa e che insegnasse canto alle principesse e alle altre dame di corte.

Come compositrice, Francesca Caccini è oggi ricordata per essere stata la prima donna nella storia a comporre un’opera, La liberazione di Ruggiero dall’isola di Alcina. Quest’opera venne rappresentata nel 1625, a Firenze, alla Villa del Poggio Imperiale. Sul versante cameristico, floridi esempi dell’arte e dello stile della Caccini ci sono invece tramandati con le arie, le canzonette e i madrigali contenuti nel suo Primo libro delle Musiche che venne stampato a Firenze nel 1618. Il libro consta di di 36 composizioni suddivise in “spirituali” e “temporali”. Da questo libro sono tratti tutti brani eseguiti in questo CD: essi sono dunque con certezza alcuni di quelli che Francesca eseguì durante le sue performances cameristiche, sia sacre che profane, offerte alla corte medicea.

In vita, la Caccini si guadagnò una immensa reputazione. Come già detto, fu una vera “diva” e, come tale, suscitò nel pubblico ammirazione quasi fanatica. Nei suoi viaggi e soggiorni musicali lontano dalla natìa Firenze (Roma, Milano, Parigi…), Francesca venne sempre “artisticamente” corteggiata e “tentata” con l’offerta di contratti economicamente vantaggiosissimi, finendo tuttavia per tornare sempre al “suo” servizio fiorentino.

Scarse, e contrastanti, sono le notizie sulla sua personalità di donna: un contemporaneo ne parlava infatti come di “una donna fiera e irrequieta” mentre altri, come il poeta Michelangelo Buonarroti il Giovane, che ben la conobbe, la descrissero come “sempre graziosa e generosa”. Francesca doveva essere comunque una donna di grande avvenenza: si conserva oggi presso il palazzo Rospigliosi di Pistoia un medaglione marmoreo che ne ritrae il bel volto. Il medaglione è circondato da un’eloquente iscrizione didascalica – Cechine Pulchritudinis Immortalitati – che non lascia dubbi in merito alla bellezza della celebre “Cecchina”.

Francesca Caccini morì nel 1641. In tempi recenti è stato a lei dedicato un cratere di 38 km di diametro sul pianeta Venere.

Biglietto intero Euro 12
Biglietto ridotto Euro 7

10Novembre2018

18:00

Cenacolo di Andrea del Sarto, Firenze

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