FloReMus – CONCERTO SERALE: Cappella Pratensis/Maria Zart

06Settembre2022

21,15

Auditorium di S.Apollonia, Via S. Gallo 25, Firenze

FloReMus – CONCERTO SERALE: Cappella Pratensis/Maria Zart

Un monumento della musica sacra rinascimentale

Musiche di Jacob Obrecht

Cappella Pratensis (Olanda), direttore Stratton Bull

Stratton Bull, Andrew Hallock, Tim Braithwaite, superius
Lior Leibovici, Korneel Van Neste, altus
Peter de Laurentiis, Peter De Moor, tenor
Marc Busnel, Grantley McDonald, bassus

Biglietti interi € 15
Due persone prenotate insieme € 25
Ridotto € 8 (studenti di scuole di musica e conservatori, giovani fino a 30 anni, adulti sopra i 65 anni)

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Programma
Maria zart (canto devozionale) Anon. (Germania XV sec.
Introitus: Salva sancta parens canto piano
Missa Maria zart – Kyrie, Gloria  Jacob Obrecht (1457/8-1505)
Graduale: Benedicta et venerabilis es canto piano
Alleluja : Ave maria canto piano
Missa Maria zart – Credo Jacob Obrecht
Prefatio  canto piano
Missa Maria zart – Sanctus Jacob Obrecht
Pater noster canto piano
Missa Maria zart – Agnus Dei Jacob Obrecht
Communio: Beata viscera canto piano
Maria zart (canto polifonico) Anon.

Cappella Pratensis desidera ringraziare la Fondazione Alamire (Centro Internazionale per lo Studio della Musica nei Paesi Bassi – Università di Leuven, Belgio) e il dottor Fabrice Fitch per il generoso sostegno e la collaborazione a questo progetto. Un ringraziamento speciale va a Marc Busnel per la sua maestria calligrafica nella preparazione del “nuovo” libro del coro.

Missa Maria Zart, un capolavoro del Rinascimento
Jacob Obrecht nacque nella città fiamminga di Gent nel 1457/8, figlio di uno dei trombettieri della città. La sua movimentata carriera di si svolse in una successione di incarichi come maestro di coro attraverso tutta la regione storica dei Paesi Bassi. Nel 1487-88 trascorse un anno a Ferrara su invito del duca Ercole I d’Este, grande amante della musica. Tornò quasi vent’anni dopo, nel 1504, come maestro di cappella del duca, ma l’inverno successivo Ercole morì inaspettatamente e Obrecht fu licenziato; alla fine dell’estate anche lui morì di peste. La maggior parte della produzione di Obrecht consiste in una trentina di messe polifoniche, quasi tutte basate su noti cantus firmi. L’ingegnosità di Obrecht nel rielaborare questi materiali è davvero affascinante, anche se in vita era soprattutto famoso per la sua grande facilità melodica (si dice che abbia composto un’intera Messa in un solo giorno) e per l’equilibrio delle sue composizioni.
Non si sa quando Obrecht abbia composto la Missa Maria zart, ma ci sono buone ragioni per ritenerla una delle sue ultime Messe. L’uso di un canto devozionale tedesco monofonico come cantus firmus è unico nell’opera di Obrecht e l’unica fonte sopravvissuta è una stampa pubblicata a Basilea pochi anni dopo la sua morte. Tutto ciò suggerisce un’origine germanica dell’opera. Si dà il caso che Obrecht si sia fermato alla corte di Massimiliano I a Innsbruck durante il suo ultimo viaggio verso Ferrara e sia stato pagato per la composizione di almeno una Messa, probabilmente su richiesta di Massimiliano. Anche se questa Messa forse non era Maria zart (l’altrettanto impressionante Missa Sub tuum presidium è un candidato più probabile), questo soggiorno è comunque il contesto più plausibile per la sua composizione. La Missa Maria zart è una delle Messe su cantus firmus più lunghe che ci siano pervenute, della durata di quasi un’ora. Anche per gli standard di Obrecht è insolitamente ambiziosa, complessa e fantasiosa. Utilizzando un procedimento caratteristico di Obrecht, la melodia del canto Maria zart viene suddivisa in brevi segmenti, procedimento al quale la melodia si presta naturalmente grazie alle sue frasi brevi e ai valori semplici delle note. La voce del tenore (al centro della tessitura) presenta questi segmenti gradualmente nel corso della Messa, pochi per volta in ogni sezione e sempre nel loro corretto ordine, prima con note a valori lunghi e poi accelerando gradualmente. Raggiunto l’ultimo segmento nell’Osanna (che coincide con l’elevazione dell’ostia), l’intera melodia viene enunciata in note lunghe nell’Agnus dei, prima nel basso (Agnus I) e infine, nel modo più udibile, nella voce superiore (Agnus III). Ma anche nelle sezioni in cui il tenore tace (il Christe, i due duo centrali del Gloria e i trii centrali degli ultimi tre movimenti) la melodia appare in diverse vesti, alcune chiaramente udibili e altre astutamente nascoste. Essendo i fascicoli di Basilea un po’ problematici per l’uso pratico, Cappella Pratensis canta da una copia in formato di libro corale, realizzata a mano dal basso Marc Busnel. La preparazione dei cantori alla complessa notazione è avvenuta sotto la mia guida, nell’ambito di un progetto in collaborazione con la Fondazione Alamire (Università di Lovanio, Belgio).
Fabrice Fitch

Per questa esecuzione, Cappella Pratensis evoca la forma liturgica di una Messa, presentando la Missa Maria Zart nel contesto dei canti per una festa mariana. La scelta di questi canti ha un significato speciale per la Cappella Pratensis, poiché li cantiamo dal facsimile di un manoscritto che fa parte di una collezione musicale nella nostra “città natale” di ‘s-Hertogenbosch (Paesi Bassi). Questo manoscritto, un libro corale noto come “Codex Smijers”, è conservato negli archivi della Confraternita di Nostra Signora Illustre, un’organizzazione paraliturgica che fa parte della cattedrale di ‘s-Hertogenbosch da più di 700 anni. La collezione musicale della confraternita rappresenta uno dei rari casi in cui le fonti musicali sono ancora in possesso dell’istituzione per cui sono state realizzate. Il Codice Smijers, realizzato nei primi anni del XVI secolo, è insolito perché contiene sia canto piano che musica polifonica. La splendida calligrafia e l’illuminazione di questa fonte la rendono una parte preziosa del patrimonio musicale della provincia del Brabante settentrionale. Cappella Pratensis è orgogliosa di condividere e promuovere questo patrimonio. In conformità con il formulario presentato nel codice, canteremo l’Introito, il Graduale, l’Alleluia e la Comunione, ma non l’Offertorio.
Stratton Bull

 

06Settembre2022

21,15

Auditorium di S.Apollonia, Via S. Gallo 25, Firenze

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