Concerti al Cenacolo – Vittorio Ghielmi/Les voix Humaines, les voix des Anges

18Ottobre2021

21,15

Auditorium di S. Apollonia, Via S. Gallo 25, Firenze

Concerti al Cenacolo – Vittorio Ghielmi/Les voix Humaines, les voix des Anges

Vittorio Ghielmi, viola da gamba – Musiche di M. Marais, T. Hume, J. Jenkins, V. Ghielmi, G. P. Telemann, J.S. Bach, A. Forqueray, K. F. Abel

Biglietto unico € 10

Programma del concerto

Marin Marais (1656-1728) Basse de viole 
Prelude 
Musette 
Sarabande à l’Espagnole 
Le Badinage 
Le Voix Humaines 
Arabesque 

Captain Tobias Hume (1569 ca.-1645) 
Harke, harke (ascolta, ascolta!) 
A Pavin 

Vittorio Ghielmi 
A Bagpipe 

John Jenkins (1592-1678) pardessus de viole 
Preludium 

Vittorio Ghielmi 
Slow ayre 
The jumping rabbit 
A springlike rain
 

Antoine Forqueray (1672-1745) Basse de viole 
Allemande 
La Girouette (la banderuola da vento) 

————– 

George Philipp Telemann (1681-1767)
Fantasia in sol minore per viola da gamba sola

J.S.Bach (1685-1750)
Suite in re minore BWV 1008 

Karl Friedrich Abel (1723-1787)
2 pezzi per viola da gamba sola, dal quaderno di improvvisazioni

L’imitazione della voce fu da sempre considerata il fine supremo di tutti gli strumenti. La maggior parte dei trattati Europei antichi si aprono proprio con questa affermazione; le tradizioni musicali del mondo intero concordano, pur nelle differenti visioni cosmologiche, su questo punto. L’ultimo erede dell’antico violinismo italiano, Niccolò Paganini, coniò non a caso l’espressione “Il Suonar Parlante”, per descrivere la sua capacità di parlare col violino, dando forse la più concisa definizione del fenomeno proprio in un momento storico, il principio dell’800, in cui un’intera tradizione culturale stava per essere distrutta e dimenticata e gli strumenti musicali modificati definitivamente.
Imitare la voce non è innanzitutto un atto meccanico di mimesi della reale voce umana, ma un atto creativo che si ricollega alla Voce divina: la voce che crea. In tradizioni così lontane come possono essere il Cristianesimo delle origini e l’Induismo si parla proprio della Voce, della Parola che risuona (Logos, Bindu), della vibrazione, come unico legame reale possibile tra lo spirito e la materia, tra l’increato ed il creato. In questo senso l’uso del suono e della musica nella liturgia, lungi dall’essere come oggi una sorta di ornamento sentimentale del rito, incarnava l’ineffabile, manifestava analogicamente l’invisibile. Questa valenza del suono, immagine del creato, fu sempre presente ai compositori, pur nelle diverse retoriche musicali, almeno sino al tardo barocco.
Negli scritti antichi, dal Rinascimento italiano fino a Jean Rousseau (Traité de viole, 1688) si considerò la viola da gamba come uno degli strumenti considerati più adatti ad imitare le inflessioni della voce umana e le sue articolazioni. Maestro ineguagliato di quest’uso dello strumento fu Marin Marais, che nel suo brano programmatico “Les Voix Humaines” raggiunge livelli sofisticatissimi nell’uso delle risonanze dello strumento.
Opposto dai contemporanei a Marais, detto “l’angelo”, fu il virtuoso Antoine Forqueray, anch’egli violista da gamba alla corte del re Sole e detto “il diavolo” per il suo carattere capriccioso e per la sua musica “maudite”. Questa sera eseguiremo di Forqueray una Allemande, danza nobile e lenta ed un quadretto musicale, La girouette ovvero la banderuola da vento, mimata dall’andamento rapido e circolare delle note.
Nel programma, i due grandi francesi sono separati da una musica assai differente: quella del capitano di marina inglese Tobias Hume, che volle comparare il suo modo di suonare la viola per accordi a quello del grande liutista John Dowland. Nel Bagpipe che segue, la viola imita, attraverso un’apposita scordatura il suono della cornamusa, espediente assai di moda all’epoca. Prima di Forqueray e sempre ispirati allo stile inglese per accordi (detto lyra-viol) ma interpretate su uno strumento soprano compaiono alcune miniature di nostra composizione, che furono composte per un disco Sony dal titolo The Passion of Music, premiato dal Klassik-Echo Preis 2016.
Prima di cadere nell’oblio ottocentesco la viola da gamba ebbe ancora alcune generazioni di artisti che vi si dedicarono: uno degli ultimi fu Carl Friedrich Abel. Tedesco di nascita si trasferì successivamente a Londra dove collaborò con l’ultimo dei figli di Bach, Johann Christian. Abel, grande improvvisatore, lasciò una grande mole di composizioni tra le quali un piccolo quaderno di brani manoscritti per viola, dal quale si eseguiranno stasera due pezzi a conclusione del programma. Prima di queste composizioni in stile improvvisativo verranno eseguiti due gruppi di brani dei due massimi compositori tedeschi: una Fantasia per viola da gamba di Telemann (in tre movimenti), ritrovata pochi anni fa in un castello tedesco ed una suite di J.S. Bach (originariamente composta per violoncello). Cosa accomuna queste composizioni? Entrambi fanno parte di due raccolte che la musicologia più avanzata ha definito “didattiche“. In un caso 12 Fantasie scritte da Telemann in tutte le tonalità, nel secondo le famose 6 suite per violoncello. La bellezza e complessità di queste composizioni ci lascia ancora più stupiti se pensiamo che probabilmente esse furono concepite solo come studî didattici: per la regina degli strumenti antichi (la viola da gamba) e per il rampante giovanotto (il violoncello), che appena uscito dal ruolo secondario di basso continuo iniziava una carriera promettente, che l’avrebbe portato ai concerti virtuosi del periodo romantico.  Buon Ascolto!

Vittorio Ghielmi

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Musicista italiano (viola da gamba), direttore e compositore. Paragonato dalla critica a Jasha Heifetz (Diapason) per il virtuosismo e definito “El alquimista del sonido” (Diario de Sevilla) per l’intensità e la versatilità della sua interpretazione musicale, Vittorio Ghielmi ha aperto la via a una differente immagine sonora del repertorio antico e della viola da gamba, ampliandone la tecnica ed il repertorio. E’ direttore dell’Istitut für Alte Musik e Professore di viola da gamba al Mozarteum di Salisburgo e Visiting Professor al Royal College of Music London (RCM).

Nato a Milano, inizia a quattro anni lo studio del violino con Dora Piatti e successivamente della viola da gamba con R. Gini, W. Kuijken (Bruxelles), C. Coin (Parigi). Da sempre interessato alle antiche tecniche strumentali e alla loro sopravvivenza nelle tradizioni “etniche” riceve nel 1997 l’ Erwin Bodky Award (Cambridge, Ma, USA). Nel 1995 vince il Concorso Internazionale Romano Romanini (Brescia).

Come solista o direttore, nel campo della musica classica ed antica, si esibito nelle piu’ prestigiose sale del mondo accompagnato da importanti orchestre (Los Angeles Philharmonic Orchestra nel Bowl Hall Hollywood, London Philharmonia, Il Giardino Armonico, Freiburger Baroque Orchestra etc.), o in recitals, in duo col fratello L. Ghielmi o con il liutista Luca Pianca. E’ stato interprete di “prime” mondiali di nuove composizioni (tre cui Uri Caine, Concerto per viola da gamba ed orchestra, Amsterdam Conzertgebouw e Bruxelles Bozar, 2008; Nadir Vassena, Bagatelle trascendentali per viola da gamba, liuto ed orchestra, Berliner Philharmoniker Hall, 2006, Uri Caine, Danube Dreams, per viola da gamba, basset horn ed orchestra con l’orchestra del Musikverein Wien 2012 etc). Dal 2007 al 2010 ha assistito Riccardo Muti presso il festival di Salzburg. Nel 2007 V. Ghielmi concepisce con la cantante argentina Graciela Gibelli uno spettacolo attorno al ciclo “Membra Jesu Nostri” di Buxtehude, con regia e video del cineasta statunitense Marc Reshovsky (Hollywood) e con il coro Rilke ensemblen (G.Eriksson, Svezia) prodotto dal festival Semana de musica religiosa di Cuenca (Madrid). E’ stato artista in residenza: Madrid 2007, Musikfest Stuttgart 2010, Segovia 2011, Bozar Bruxelles 2011. Nel 2009 ha suonato l’integrale delle opere di Forqueray dal vivo per  De Bijloke, Ghent (B). Nell’estate 2018 ha diretto l’opera Pygmalion di Rameau al Drottningholms Slottsteater (Teatro reale di Stoccolma, regia di Saburo Teshigawara).  Ha tenuto masterclass nei più importanti Conservatorî ed Università del mondo (Juillard School NY, Accademia Chigiana di Siena, Conservatoire Royale de Bruxelles etc.).

La ensemble da lui creata,  Il Suonar Parlante Orchestra è regolarmente invitata nelle più importanti sale d’Europa. Si dedica all’investigazione del repertorio antico ma anche alla formazioni di nuove realtà musicali: ha collaborato e creato progetti con jazzisti come Kenny Wheeler, Uri Caine, Paolo Fresu, Markus Stockhausen, Ernst Rejiseger, cantautori come Vinicio Capossela, la star flamenco Carmen Linares, musicisti di tradizione extraeuropea come gli afghani Siar Hashemi (tabla), Khaled Arman (Ensemble Kaboul) etc. La sua collaborazione con i varî musicisti tradizionali ed in particolare con le voci sarde del Cuncordu de Orosei, è documentata nel documentario “The Heart of Sound” della BFMI (Salzburg-Hollywood). Nel 2015 il Cd Sony “The Passion Music” con sue composizioni ed arrangiamenti dedicati alla musica antica irlandese ha vinto l’Echo Classic Award.
Numerosissime le incisioni discografiche ed i premi della critica. Gli ultimi Cd Gypsy Baroque e Le Secret de mr. Marais sono recentemente apparsi per Alpha (Outhere, Parigi). Si veda www.ilsuonarparlante.com dove si può ascoltare molta musica.

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Per consentire una migliore organizzazione, è raccomandata la prenotazione per tutti gli eventi.
Si informa il nostro pubblico che l’accesso agli spazi aperti al pubblico gestiti dall’Associazione L’Homme Armé sarà consentito esclusivamente alle persone munite di Green Pass.

Greenpass
La certificazione verde Covid-19 attesta una delle seguenti condizioni:
– aver fatto la vaccinazione anti Covid-19 (in Italia viene emessa sia dopo 15 giorni dalla prima dose sia al completamento del ciclo vaccinale)
– essere negativi al test molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore
– essere guariti dal Covid-19 negli ultimi sei mesi
La verifica del Green Pass sarà effettuata all’ingresso dei vari luoghi dove si tengono gli eventi dal personale del festival e avverrà tramite esibizione del QR code della certificazione verde e di un documento d’identità in corso di validità.
Coloro che non fossero in possesso anche solo di uno dei due documenti non potranno accedere all’evento.
Ricordiamo, inoltre, che dovrà rimanere l’obbligo dell’uso della mascherina durante tutta la durata degli appuntamenti.

18Ottobre2021

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Auditorium di S. Apollonia, Via S. Gallo 25, Firenze

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